BEATO GIOVANNI SORETH
1394 – 1471
Fondatore del ramo femminile dell’Ordine Carmelitano
Preposito generale dell’Ordine Carmelitano
Memoria facoltativa, 28 luglio
Nacque presso Caen in Normandia nel 1394 e nel convento di questa città prese l’abito carmelitano. Fu ordinato sacerdote verso il 1417; a Parigi ottenne la licenza in teologia nel 1437 e il magistero il 26 maggio 1438, dopo di che fu reggente degli studi nel convento del suo Ordine. Nel 1440 fu eletto superiore della provincia religiosa di Francia, dal 1451 sino alla morte fu priore generale di tutto l’Ordine. Nel 1452 gli fu concesso honoris causa anche il magistero in teologia a Padova.
Egli è ricordato soprattutto come riformatore, cioè per la sua continua opera finalizzata a ricondurre l’Ordine allo splendore dell’osservanza regolare, in un periodo storico particolarmente critico. In questa attività agì in due direzioni:
- curando che venissero osservate la regola e le costituzioni;
- introducendo nel maggior numero di conventi che poté l’osservanza nel suo significato specifico, relativamente alla povertà ed al raccoglimento interno ed esterno.
Ambedue le cose furono procurate attraverso bolle pontificie, decreti di capitoli generali e provinciali, con una nuova redazione di costituzioni ed un commento alla Regola.
Il primo tipo di osservanza veniva dall’alto ed era obbligatorio per tutti; il secondo proveniva dal desiderio di singoli o di gruppi per una maggior perfezione: desiderio che il generale riconosceva, favoriva e difendeva, anche emanando decreti e privilegi adatti allo scopo o ritenuti tali. È chiaro che la seconda forma aveva maggiori probabilità di riuscita, e da qui lo sforzo del Beato Soreth per impiantarla ovunque. Tale forma a sua volta era duplice:
- una osservanza che nasceva nell’ambito dei conventi e rimaneva sotto l’obbedienza dei provinciali come un salutare fermento;
- un’altra osservanza che già esisteva da qualche anno col nome di Congregazione Mantovana e che mostrava intenti separatisti.
La prima osservanza fu detta “calistina”, perchè, sancita ufficialmente nel capitolo generale di Parigi del 1456, fu confermata il 13 aprile dell’anno dopo da papa Callisto III; la seconda ebbe anche il nome di “eugeniana”, perchè era stato papa Eugenio IV ad approvarla. Anche con questa nuova Congregazione dell’Ordine il Beato fu generoso, favorendo tra l’altro il passaggio di alcuni conventi ad essa, e trattando coi suoi religiosi tanto familiarmente che quand’era con loro ne sembrava il priore locale piuttosto che il generale.
Il Beato visitò spesso le varie case dell’Ordine, presiedendo capitoli, ordinando statuti, vigilando su regola e costituzioni. La rubrica IV della seconda parte delle costituzioni da lui rifuse e promulgate nel 1462 contiene il modo di fare la visita canonica, e possiamo ben pensare che era il suo metodo: interessarsi minutamente dei singoli conventi, studiare le cause di eventuali difetti e prescriverne i rimedi, ma poi ritornare per assicurarsi che realmente si fosse lavorato nella direzione indicata. Per meglio spiegare il suo pensiero compose la Expositio paraenetica in Regulam Carmelitarum: consigli paterni ed esortazioni cordiali non solo perché venga osservato l’indispensabile, ma per arrivare alla perfezione della vita regolare, allo spirito: il tutto permeato di esperienza vissuta da religioso, da provinciale e da generale.
Altra attività del B. Soreth fu quella relativa al sorgere delle monache carmelitane. Già nel 1452 accettò alla direzione dell’Ordine le beghine del monastero “Ten Elsen” di Gueldren: accettazione che perfezionò l’anno seguente, dopo la concessione della bolla Cum nulla (7 ottobre 1452) da parte di Niccolò V. A Firenze affidò le “sorelle dell’Ordine” ad un sacerdote dell’osservanza delle Selve; nel 1455 incorporò all’Ordine le “sorelle incluse” di Nieukerk; nello stesso periodo fu fondato il monastero di Dinant; sorsero poi monasteri nel 1457 a Liegi, nel 1466 ad Harlem ed Huy; nel 1463 si iniziò il monastero di Bon-Don nel ducato di Bretagna, nel quale il 25 marzo 1468 il Beato ricevette all’abito la stessa duchessa di Bretagna, B. Francesca d’Amboise; nel 1468 fu eretto il monastero a Namur e nel 1469 quello di Vilvoorde.
Giovanni Soreth morì ad Angers il 25 luglio 1471 e Battista Spagnoli gli dedicò un’elegia. Fu beatificato da Pio IX nel 1866. Viene raffigurato con una pisside in mano, in ricordo del fatto avvenuto a Liegi durante la devastazione della città da parte di Carlo il Temerario, duca di Borgogna e conte di Fiandra: sfidando la morte, il Beato raccolse le Sacre Specie che il popolo aveva gettato e sparso per terra e le portò nella chiesa del suo Ordine.
di P. Ludovico Saggi ocarm
da Santi del Carmelo, a cura di Ludovico Saggi Ocarm, Institutum Carmelitanum, Roma, 1972.