SAN SIMONE STOCK
XIII sec.
Preposito generale dell’Ordine Carmelitano
Memoria, 16 maggio
Simone nacque in Inghilterra, nella seconda metà del secolo XII. Ancora giovane si unì ai monaci del monte Carmelo. Nel 1245, il primo capitolo dell’Ordine celebrato in occidente, gli affidò l’officio di Priore Generale, che egli esercitò fino alla morte, avvenuta a Bordeaux nel 1265. Gli si attribuiscono molti miracoli operati in vita e dopo morte. Troviamo la sua festa a Bordeaux nel 1435, in Irlanda nel 1458, estesa a tutto l’Ordine Carmelitano nel 1564.
San Simone fu un uomo di grande virtù, di intensa operosità, e contribuì in modo decisivo alla affermazione e alla diffusione dell’Ordine Carmelitano in Europa, in mezzo a difficoltà senza numero.
Formatosi sul monte Carmelo, in Palestina, nello spirito di Elia e nel culto della Santissima Vergine, l’Ordine Carmelitano aveva all’inizio del secolo XIII una fisionomia e una struttura contemplativa. I religiosi vivevano in celle separate, disseminate nell’eremo, «come api del Signore che mellificano nella dolcezza spirituale», come testimonia il celebre storico delle crociate, Giacomo di Vitry, vescovo di Tolemaida, nel 1221[1]. Si riunivano di raro e solo occasionalmente si occupavano dell’apostolato esterno. La Regola scritta da Sant’Alberto, patriarca di Gerusalemme, intorno al 1210, ordinava ai monaci del Carmelo di passare il giorno e la notte in preghiera: «Die ac nocte in lege Domini meditantes et in orationibus vigilantes».
Poco prima del 1240, sotto la pressione delle scimitarre dei maomettani, gli eremiti del monte Carmelo furono costretti ad emigrare in Europa, dove incontrarono notevoli ostacoli per conservare il genere di vita e l’organizzazione che avevano in oriente. San Simone, appena eletto generale, propose al capitolo l’adattamento della Regola alle esigenze del nuovo ambiente. Si stabilì che i religiosi potevano costruire i loro conventi sia negli eremi che in altri luoghi dove fosse possibile vivere in raccoglimento, e si permise loro di applicarsi agli studi e alle opere di apostolato. Ottenuta nel 1247 l’approvazione del Papa Innocenzo IV alle mutazioni introdotte nella Regola, San Simone si prodigò nella fondazione di nuovi conventi in Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Italia.
La fioritura dell’Ordine che si stava svolgendo sotto la direzione del Santo Generale, si arrestò assai presto, a causa di persecuzioni e di incomprensioni. Si diceva che l’Ordine era in contrasto con il Concilio Lateranense IV, che nel 1215 aveva proibito la fondazione di nuovi Istituti religiosi. L’accusa era infondata perché i Carmelitani, sebbene fossero venuti in occidente da pochi anni, erano di origine ben più antica, ed ancora prima del Concilio Lateranense avevano avuto dallo stesso Legato pontificio in Palestina, una Regola propria che era poi stata approvata da Onorio III nel 1226. Da alcune parti si cercava anche di impedire ai Carmelitani l’esercizio dell’apostolato, con la scusa che non era secondo lo spirito primitivo del loro Ordine.
Dinanzi alle difficoltà che si rinnovavano ad ogni momento, San Simone fece ricorso alla protezione della Madonna, patrona dell’Ordine, chiedendo un segno di salvezza. E la Vergine rispose con prontezza materna.
La narrazione più antica della storica visione è la seguente: «San Simone d’Inghilterra, sesto generale dell’Ordine, pregava con insistenza la gloriosissima Madre di Dio, affinché dotasse di qualche privilegio l’Ordine dei Carmelitani, che si onora del titolo della stessa Vergine, e ripeteva con grande devozione: “Fior del Carmelo, vita fiorente, splendore del cielo, Vergine e Madre singolare; Madre mite, ignara d’uomo, ai Carmelitani dona un privilegio, o Stella del mare”. La Beata Vergine, con una moltitudine di angeli gli apparve tenendo nelle sue mani benedette lo Scapolare dell’Ordine e dicendo: «Questo sarà per te e per tutti i Carmelitani il grande privilegio, che chiunque morirà con questo Scapolare non patirà il fuoco eterno, ma sarà salvo»[2].
Questo racconto si trova in un Santorale Carmelitano del secolo XIV, del quale si conservano diverse relazioni. Alcune sono più lunghe e aggiungono varianti e particolari, come il cognome Stock attribuito a San Simone, ma tutte convergono nella sostanza con quella che abbiamo trascritto, che è la più breve e la più antica. Anzi, la parte centrale del racconto, cioè la preghiera di San Simone e la visione della Madonna, vengono riferiti, ovunque quasi con le stesse parole. Questa convergenza fa pensare ad una fonte unica, più antica, alla quale tutti attingono.
Degno di rilievo è anche lo stile semplice e naturale del racconto, contenuto in una nota agiografica di San Simone, presa molto probabilmente da qualche necrologio ufficiale o ufficioso dell’Ordine. L’assenza di ogni forma di esaltazione esclude l’intenzione di lanciare una nuova devozione. Il testo primitivo del Santorale, che contiene la redazione più breve da noi riportata, è certamente anteriore al 1350. Non vi si trova infatti il nome Stock che dal 1360, tutti i cataloghi danno a San Simone. Non si citano le bolle di Clemente VI e di Giovanni XXII inserite nei testi successivi, e si dice solo che l’Ordine Carmelitano portava il titolo della B. Vergine, mentre durante tutto il secolo XIV l’Ordine rivendicò, attraverso aspre lotte, il nome di “Fratelli della B. Vergine”. Si risale quindi ai primi lustri del trecento, o alla fine del duecento, quando erano ancora vivi molti religiosi che avevano conosciuto il Santo, il quale aveva percorso molte nazioni di Europa per visitare i suoi conventi.
di P. Albino Marchetti ocd
Grazie alla comunità dei Carmelitani Scalzi della Provincia Veneta
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Note
[1] Giacomo di Vitry, Historia orientalis, c. 52, in Monumenta historica Carm., (Lirinae, 1907), p. 28.
[2]«Nonus fuit sanctus Simeon de Anglia, generalis ordinis sestus. Qui Dei gloriosissimam Genitricem iugiter deprecabatur, ut Carmelitarum ordinem, qui speciali gaudet ipsius Virginis titulo, aliquo communiret privilegio, dicens voce devotissima: Flos Carmeli, vitis florigera, splendor caeli, Virgo puerpera singularis, Mater mitis sed viri nescia, Carmelitis da privilegia, stella maris. Cui beata Virgo cum multitudine angelorum apparuit, scapulare ordinis in benedictis manibus suis tenens et dicens: hoc erit tibi et cunctis Carmelitis privilegium, quod in hoc moriens aeternum non patietur incendium, id est, in hoc moriens salvabitur». Speculum ordinis fratrum Carmelitarum noviter impressum, Venezia 1507, fol. 102103.